19/03/2024

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Chat e app di messaggistica, che fine fanno i nostri messaggi

Chat e app di messaggistica, che fine fanno i nostri messaggi

Quanti messaggi manda, ognuno di noi, al giorno? Una quantità impossibile da classificare. Poche persone, però, si chiedono che fine facciano questi messaggi.

Se vuoi usare delle chat o delle app di messaggistica, tuttavia, puoi selezionare quelle che sono considerate più affidabili in termini di privacy e sicurezza. Ma di quali si tratta?

La stragrande maggioranza delle persone in Italia usano WhatsApp: ogni mese, ben 33 milioni di italiani usano questa applicazione ed in media ci stanno 11 ore. Ed i numeri sono in continua crescita. Tuttavia, proprio questa app non si fa per nulla riconoscere tra le piattaforme più affidabili in termini di privacy e sicurezza. Nonostante questa sia l’app di messaggistica più utilizzata, non bisogna scordarsi del fatto che esistono moltissime chat alternative a WhatsApp, come ad esempio Telegram, Signal, Session e moltissime altre ancora, le quali garantiscono una valida soluzione alternativa, sicura ed affidabile.

Scopriamo ora cosa rende un’app di messaggistica sicura, e sopratutto dove finiscono i nostri messaggi.

Cosa rende sicura un’app di messaggistica

La sicurezza di un’app di messaggistica viene valutata in base alla sua efficacia nel proteggere la chat da hacker nonché dalle autorità governative. Entrando nello specifico, quando devi scegliere un’app di messaggistica sulla quale fare affidamento, non devi valutare solamente le emoticons che offre o l’aspetto estetico dei widget ma devi focalizzarti su aspetti come il criptaggio end-to-end, il codice open source e la raccolta dei dati.

La funzione del criptaggio end-to-end dev’essere disponibile nell’app di messaggistica da te scelta perché permette solamente a chi manda e a chi riceve il messaggio di avere gli elementi necessari per leggere i contenuti dei messaggi. Nessuno, quindi, a eccezione ovviamente del destinatario, disporrà di modi per poter leggere i tuoi messaggi. Alcune app di messaggistica prevedono questa funzione in maniera automatica ma in altri casi è necessario attivarla quindi, prima di cominciare a messaggiare, controlla che la funzione sia attiva. Per essere sicura, quindi, l’app di messaggistica deve avere il criptaggio end-to-end attivato.

Il codice open source, invece, generalmente viene usato per valutare l’integrità o meno di un’app di messaggistica. Pubblicare il codice open source significa aprire l’app alle attenzioni esterne, così che gli esperti possano controllarla, per valutare eventuali punti di debolezza nel codice.

La raccolta dati ha a che vedere con il fatto che alcune app di messaggistica, nonostante la diffusione sempre più capillare del criptaggio end-to-end, continuino a raccogliere informazioni riguardo agli utenti, conosciute con il nome di “metadati”. Questi possono includere informazioni sulla persona con cui interagisci, l’orario e la lunghezza della conversazione, i dati del dispositivo che usi, il numero di telefono, l’indirizzo IP e molto altro.

Messaggi istantanei, sì o no?

Nonostante i messaggi istantanei siano reputati, generalmente, sicuri essi possono essere presi di mira dai cybercriminali.  Ciò ci spinge a valutare il loro livello di sicurezza come “medio” perché è sufficiente che chi manda o chi riceve il messaggio abbia uno spyware o un malware installato sul proprio telefono, per vanificare la questione sicurezza. Il cybercriminale, in questo caso, può riuscire a leggere il messaggio, e la crittografia non apporta alcuna tutela. I messaggi istantanei, inoltre, hanno i metadati ovvero dispongono d’informazioni come numero del destinatario nonché quello del mittente, orario e data d’invio del messaggio, localizzazione, e ciò è sufficiente per capire chi è la persona con cui stiamo interagendo. WhtasApp è sicuramente la più famosa e usata app di messaggistica istantanea  ed essa permette di fare il backup dei messaggi così che, in caso sia necessario cambiare telefono, l’utente non li perda. Questa funzione, che molti trovano utile, ha però un risvolto negativo perché fa sì i dati siano salvati in modo molto chiaro oppure con chiavi crittografate sul server del provider e vanno a finire dentro Cloud. In poche parole, è possibile riuscire a leggere il backup. Ci sono altre applicazioni che, invece, non permettono di effettuare il backup dei messaggi, fattore che può diventare una seccatura nel caso in cui sia necessario passare a un nuovo telefono, ma che permette di avere delle garanzie in più in termini di sicurezza. Se hai necessità di trattare informazioni delicate e riservate, è consigliabile scartare l’opzione di usare WhatsApp proprio per i motivi appena spiegati. Nonostante la maggior parte di coloro che non è famigliare con il mondo delle app di messaggistica possa non sapere che ne esistono molte altre, oltre alla celebre WhatsApp (acquisita da Meta/Facebook nel 2014), è proprio così, e puoi quindi metterti alla ricerca di app di messaggistica che garantiscano un maggior livello di tutela della tua sicurezza, e di quella dei tuoi messaggi, rispetto a WhatsApp. Inoltre, proprio perché Whatsapp è così usata, è sempre al centro dell’attenzione dei cybercriminali.

Wi-fi e e reti aperte

Per tutti, ma specialmente per chi deve trattare informazioni delicate e confidenziali, è necessario fare attenzione anche al Wi-fi e alle reti aperte. Connettersi alle reti Wi-fi libere, come quelle che possiamo trovare in giro per le città, porta con sé dei rischi come essere intercettati da persone che comprano dei dispositivo che costano molto poco per riuscire a leggere i messaggi. I cybercriminali o altri malintenzionati possono, per esempio, intrufolarsi fra la persona e la rete dell’hotel, della sala convegni o del bar.